Lo stilista Elio Fiorucci è morto ieri mattina nella sua casa di Porta Nuova a Milano; a ritrovarlo cadavere è stata la sua assistente, ma già da due giorni i suoi familiari non riuscivano a mettersi in contatto con lui. Lo stilista è stato probabilmente colto da un malore, giacché non aveva particolari problemi di salute; aveva da poco compiuto 80 anni. Nel mondo della moda si era fatto notare perchè era riuscito a precorrere tempi, stili e tendenze, risultando giovane senza fare il giovanilista. In effetti, egli non era solamente un semplice stilista, ma un attento osservatore dello spirito dei tempi e del loro mutare, capace poi di trasformarli in moda e oggetti che facessero trasparire la sua voglia di vivere e la sua innata curiosità. Nato a Milano nel 1935, aveva iniziato giovanissimo, appena adolescente, nel negozio di pantofole del padre e, a 30 anni, aveva già il suo primo atelier di moda nella Galleria Passarella, nei pressi di piazza San Babila. Anche se, più che un atelier, il suo era stato forse il primo concept store in Italia, attentissimo alle novità di moda provenienti da America e Inghilterra, da Londra a New York. Nel 1970 nasce ufficialmente il marchio Fiorucci, con una sua produzione industriale e l’inconfondibile logo degli angioletti vittoriani rivisitati dall’architetto Italo Lupi. Di negozi, poi, ne verranno tanti, aperti nelle più importanti capitali mondiali, ma anche a New York e Los Angeles, dove Fiorucci diventerà un protagonista del jet set insieme a Andy Warhol, Madonna e Keith Haring, dei quali era amico. Negli anni Novanta aveva venduto il marchio ai giapponesi, che nel 2003 lo trasformarono in un H&M.