Ignazio Marino ha portato a termine il suo rimpasto della giunta al Campidoglio ieri, aggiungendovi un preciso elenco di priorità ed anche una sfida al premier Matteo Renzi. Marino ha anche illustrato il suo nuovo programma perchè, come ha dichiarato, “dopo due anni per cambiare il modo di governare la città, abbiamo tre anni per cambiare la città”. I nuovi protagonisti della scena politica romana sono Marco Causi (vicesindaco con delega al Bilancio e al Personale), Marco Rossi Doria (assessore a scuola e periferie), Stefano Esposito (Trasporti) e Luigina Di Liegro (Turismo). “Renzi ha ragione quando afferma che l’amministrazione di una città va valutata per ciò che ha fatto e che fa – ha detto Marino – quando mi sono insediato, non immaginavo di trovare le casse vuote, un disavanzo di quasi un miliardo di euro e la criminalità organizzata, diciamo che mancavano solo le mine antiuomo. Non ho mai avvertito un pressing affinchè mi dimettessi, ma adesso mi sento solido e sento la solidità del governo”. “Credo che ci sia una città contenta del nostro cambiamento – ha aggiunto – e un presidente del Consiglio felice del fatto che abbiamo riportato la legalità contabile al Campidoglio. Cambiare Roma si può, in due fasi e un solo obiettivo, è questo adesso il nostro slogan”. “Abbiamo chiesto al governo di convocare il tavolo interistituzionale per Roma Capitale, che è stato convocato martedì prossimo a Palazzo Chigi” ha dichiarato Causi, mentre Esposito, parlando della crisi Atac, ha aggiunto: “Voglio incontrare i sindacati tra domani e giovedì. C’è bisogno di un patto per evitare scontri tra politica e sindacato, insieme alle questioni di vetustà dei mezzi e delle infrastrutture, che stiamo scaricando ai cittadini e non si può più fare”.