Matteo Renzi nella giornata di ieri ha parlato a Ginevra ai giovani del Cern. Durante il suo discorso non ha potuto non soffermarsi sulla situazione della crisi greca e del futuro dell’Unione Europea: «Sto per andare a Bruxelles – spiega il premier – per l’ennesimo dibattito sul futuro dell’Europa, perché c’è l’emergenza Grecia. Tutti abbiamo a cuore questo Paese ed è giusto si affronti l’emergenza greca, ma c’è un problema ancora più grande: che tipo di Europa vogliamo fare». «Abbiamo di fronte – ha sottolineato ancora Renzi – l’emergenza Grecia da affrontare, ma l’Europa che dobbiamo costruire ha bisogno di tutta la nostra forza e passione perché deve essere un’Europa politica e non solo economica o dei numeri». «Io devo assolutamente prendere un impegno, quello di rendere il Paese più semplice. Ecco perché non ci deve essere mai più una Pa che impiega tanto tempo per autorizzare le opere, un mercato del lavoro più più flessibile, una legge elettorale in cui non si cambia governo ogni tre mesi ma ogni 5 anni come in alti Paesi», ha detto il presidente del Consiglio. Per quanto riguarda le riforme «si chiamano riforme strutturali, è questo il nostro business. Lo stiamo facendo con un ritmo imprevisto e incomprensibile fino a poco tempo fa. Manterremo questo impegno e porteremo a casa i risultati». «Da qui al prossimo anno vi chiameremo a votare per il referendum. Nel 2016 lo faremo per capire che riforme piacciono o no ai cittadini». «Le cose che non vanno, vanno cambiate usando il machete non con il fioretto. Non vi dico di evitare, se potete, i talk show. Ma il problema è che anche il racconto che noi stessi facciamo è sempre sulle negatività, su quello che non va, ho bisogno del vostro aiuto, è una battaglia non mia ma del Paese», ha aggiunto infine.