Papa Francesco, al secondo incontro mondiale dei movimenti popolari, avuto luogo in Bolivia dove si trova adesso il pontefice, ha tuonato che il Mondo ha «bisogno e vogliamo un cambiamento in un momento pieno di guerre e di persone senza diritti». Secondo il romano pontefice «il primo compito è» quello di «mettere l’economia al servizio dei popoli: gli esseri umani e la natura non devono essere al servizio del dio denaro». Bisogna dire «no a una economia di esclusione in cui il denaro domina invece di servire», «no ad un nuovo colonialismo: è nostro compito unire i popoli nel cammino della pace e della giustizia. I popoli vogliono essere artefici del proprio destino, percorrere in pace la propria marcia verso la giustizia». Francesco ha poi denunciato «il nuovo colonialismo e la concentrazione monopolistica dei mezzi di informazione». L’ammonimento arriva anche per gli «interessi che distruggono creato”. Bisogna fare attenzione, ha tenuto a sottolineare il Santo Padre, «non si può consentire che certi interessi, che sono globali ma non universali si impongano, sottomettano gli Stati e le organizzazioni internazionali e continuino a distruggere il creato». «Il nostro compito e quello di tutti, forse il più importante, è di difendere la nostra madre Terra», ha affermato infine il 266esimo Vescovo di Roma.