Barack Obama si è detto sorpreso dal comportamento del Presidente della Russia, Vladimir Putin, sulla questione dell’accordo sul nucleare con l’Iran. E ciò non era per nulla prevedibile viste le differenze con gli Usa sulla questione Ucraina. «La Russia è stata d’aiuto» e «non ne ero sicuro», questa volta sono «rimasto sorpreso», sicuramente «non avremmo raggiunto questo accordo se non fosse stato per la volontà della Russia di rimanere con noi e con gli altri partner del 5+1 nell’insistere per un accordo solido». Fatto l’accordo «possiamo controllare il programma nucleare iraniano» perché «senza l’accordo non ci sarebbe alcun controllo». Certo, «l’intesa non risolve tutte le minacce dell’Iran» ma non c’erano alternative «ed eviterà che abbia un’arma nucleare», anzi, un’alternativa c’era, «era la guerra». Adesso «il dialogo deve andare avanti a tutto campo, nonostante le differenze. E speriamo che Teheran cominci a comportarsi diversamente nella regione, meno aggressiva e meno ostile», di sicuro «Israele ha legittime preoccupazioni». Secondo Obama «è possibile che l’Iran tradisca l’accordo ma a coloro che dicono che l’intesa faciliti la costruzione della bomba rispondo che senza accordo sarebbe peggio. E se non ci fossero le ispezioni, rimarrebbe solo la possibilità dell’uso della forza militare. Netanyahu o altri sono liberi di fare questo ragionamento. A me non convince».
Isis? «Siamo sulla strada per sconfiggerlo
«La mia speranza – spiega ancora il presidente americano – è che il Congresso giudichi l’accordo con l’Iran sui fatti, e non sulle speculazioni, sulla disinformazione o sulla posizione delle lobby». In tal proposito «i siti iraniani saranno monitorati continuamente». Sul fronte Isis «siamo sulla strada per sconfiggerlo in Siria e Iraq; ma serve un accordo tra le varie potenze interessate, l’Iran è uno degli attori coinvolti ed è importante che faccia la sua parte», gli Usa però «non hanno ancora ripristinato rapporti diplomatici normali con l’Iran e non prevedo accordi formali su come condurre insieme una campagna contro l’Isis». Ostacolo non di poco conto.