Dopo l’accordo storico tra le sei maggiori potenze mondiali e l’Iran, per l’impegno di quest’ultimo a far cessare il programma nucleare della Repubblica Islamica, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, una dei protagonisti della difficile trattativa, parla dell’intesa raggiunta e del futuro dell’Iran: «Questo è un accordo per la non proliferazione nucleare. Contribuisce alla sicurezza e alla stabilità in una regione come il Medio Oriente che ha bisogno di pace. Questo di per sé è già un atto storico. Ma è la sua valenza politica a offrire scenari del tutto nuovi. Apre la porta a relazioni basate sulla fiducia: un sentimento scomparso da decenni tra la comunità internazionale e l’Iran. Le conseguenze saranno enormi, con il beneficio per tutti. Anche per noi europei», ha spiegato la Mogherini. Dopo 35 anni l’Iran torna sulla scena mondiale con un nuovo ruolo: «Adesso potrà avere un ruolo fondamentale per risolvere la serie di conflitti che incendiano il Medio Oriente. Pensiamo alla Siria, all’opera di persuasione che potrebbe esercitare su Assad. Pensiamo al peso che ha avuto in Iraq. Ha sostenuto un governo di unità nazionale che conteneva sciiti, sunniti e curdi. Oggi potrebbe fare ancora di più». Ma «il lavoro non finisce con l’accordo. L’intesa va implementata, bisogna affrontare il passaggio al Consiglio di sicurezza dell’Onu, per la revoca delle sanzioni. Dovrà agire anche il Consiglio europeo per abolire l’embargo che abbiamo decretato a suo tempo. L’Europa ha davanti molte opportunità. Economiche, culturali, commerciali. Ma per sfruttarle dovrà costruire con l’Iran un rapporto di fiducia. E continuare a fare ciò che ha fatto in questi mesi di trattative. Solo così si possono gestire i conflitti».