E’ stato condannato a 18 anni di carcere il 25enne Mauro Di Muro, per l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa, dal gup di Civitavecchia nel corso del processo con rito abbreviato sulla morte dell’allora sedicenne fidanzata Federica Mangiapelo, rinvenuta cadavere la mattina del 1 novembre 2012 a Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano. Il difensore di Di Muro, Massimiliano Sciortino, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “Aspettiamo le motivazioni della sentenza” si è limitato a dire. Piena soddisfazione per la sentenza è giunta dai genitori di Federica, Luigi e Rosella: “E’ un primo passo verso la giustizia – ha commentato mamma Rosella – durante il processo, Di Muro non ha mai alzato lo sguardo verso di noi, non ha mai neppure fatto una richiesta di perdono. Anche se sappiamo che è solo il primo grado di giudizio, per noi è un primo fondamentale passo verso la giustizia”. La sentenza è giunta dopo quasi tre anni dalla morte di Federica, il cui caso stava per venire archiviato come morte per miocardite, dato che la sedicenne fu rinvenuta morta con la testa dentro l’acqua del lago di Bracciano; l’accusa nei confronti di Di Muro, all’epoca dei fatti 21enne, è omicidio volontario aggravato dall’orario notturno (era la festa di Halloween), dal posto isolato e dal fatto che la Mangiapelo fosse minorenne. La ragazzina, originaria di Anguillara Sabazia, era stata dichiarata deceduta per miocardite dopo una prima autopsia, anche perchè sul suo corpo non erano stati evidenziati segni di violenza, ma, dietro le insistenze della famiglia che non era convinta su Di Muro, la procura di Civitavecchia aveva aperto un’inchiesta, arrivando alla fine a trarre in arresto il giovane per omicidio. Di Muro si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di non essere stato presente quando Federica è morta, ma molte prove e testimonianze raccolte hanno portato al suo arresto. Ieri è arrivata la condanna in primo grado a 18 anni.