Massimo Boldi ha deciso di scendere in campo. L’attore comico nato a Luino, attraverso un’intervista esclusiva rilasciata al settimanale “Panorama”, disponibile oggi in edicola, ha ufficializzato la sua voglia di candidarsi a sindaco di Milano alle prossime elezioni del 2016. Settantanni il prossimo 23 luglio, Boldi è più che convinto del suo passaggio da attore a politico: “Mi candido a sindaco di Milano per il 2016”. Anche se in realtà sarebbe la sua seconda esperienza politica dopo il 1992 quando fu “candidato alla Camera dal mio amico Bettino Craxi per arginare la Lega”. E proprio su questo punto per il motivo esposto, è categorico: di sicuro non si candiderà “con la Lega di Matteo Salvini”. Si candiderà con chiunque lo voglia ma dopo avere escluso la Lega Nord, esclude anche il Movimento 5 Stelle dell’amico Beppe Grillo: con lui no, sì “è un amico, ma i 5 stelle sono troppo rissosi”. Allora Partito Democratico di Matteo Renzi? “Mi piace. Sa fare il cabaret”, risponde l’ex spalla di Christian De Sica nei cine-panettone. Quello che adesso i cittadini milanesi si chiedono però, è cosa farebbe una volta divenuto sindaco di Milano, quale sarebbe il primo intervento per migliorare la città… Boldi, ancora lontano dalle vesti politiche, risponde da comico: la prima cosa che farebbe è “affiancare Sant’Antonio alla Madonnina, da sola non ce la fa più”. Durante l’intervista l’attore parla anche di temi difficili come la carriera e la fede religiosa: “Dalla morte di mia moglie Marisa non vado più a messa, ritengo di avere subìto un’ingiustizia”. Per quanto riguarda la carriera da attore “spero di far ridere fino all’ultimo, anche se voglio spostare il baricentro verso una recitazione meno clownesca. Mi piacerebbe assomigliare al compianto Gilberto Govi”.