Lo aveva annunciato e lo ha fatto: Yanis Varoufakis si è dimesso dalla carica di ministro delle Finanze del governo Tsipras. Varoufakis lo ha comunicato tramite un post su Twitter: “Minister no more!”, dopo la netta vittoria del “no” al referendum di domenica scorsa per facilitare l’intesa con i creditori dell’Eurogruppo, almeno così ha spiegato. Il nome del nuovo ministro delle Finanze sarà annunciato alla fine della riunione di tutti i capi di partito del governo di Tsipras. Lo ha reso noto una fonte governativa di Atene. “Spero di vedervi domani con Euclid Tsakalotos” ha dichiarato Varoufakis ai cronisti, alla domanda su chi sarebbe stato il suo successore; Tsakalotos, attuale ministro degli Esteri greco, è anche il leader della squadra negoziale ellenica, mentre un altro nome nella lista dei papabili è quello di George Stathakis, ministro per lo Sviluppo, ma una manovra simile è troppo rischiosa in quanto provocherebbe un mini rimpasto del governo. Sul suo blog, Varoufakis ha dichiarato che il referendum del 5 luglio “resterà nella Storia come un momento unico, in cui una piccola nazione europea si è ribellata alla stretta del debito, per questo considero utile aiutare Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di domenica”. “Porterò addosso con orgoglio il disgusto dei creditori – ha aggiunto l’ex ministro delle Finanze – noi della sinistra sappiamo fare il gioco di squadra, senza pensare ai privilegi delle cariche”. Le dimissioni di Varoufakis hanno fatto in pochi minuti il giro del web; tra i commenti più frequenti, c’è chi loda il ministro greco per il coraggio di farsi da parte e chi invece chiede polemicamente se la cancelliera tedesca Angela Merkel avrà il coraggio di mettere sul piatto la testa del suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble.