Il batterista degli AC/DC, Phil Rudd, è stato condannato da un tribunale della Nuova Zelanda ad una pena complessiva di 8 mesi di detenzione da scontare nella sua residenza a Tauranga (Nuova Zelanda), a causa di minacce di morte ad un suo collaboratore e per detenzione di metanfetamine e marijuana. Il musicista 61enne si era dichiarato colpevole delle accuse lo scorso aprile. Rudd era stato arrestato nel mese di novembre 2014 nella sua casa di Tauranga; i documenti del tribunale rivelano che fu accusato di aver minacciato di uccidere un ex dipendente in quanto era arrabbiato per la cattiva organizzazione per il prossimo lancio del suo album da solista “Capo Job” in programma per l’uscita nel mese di agosto. Quando i poliziotti hanno fatto irruzione nella casa di Rudd, hanno trovato 0,478 grammi di metanfetamine e 91 grammi di cannabis. La condanna al componente degli AC/DC, costerà alla band australiana la bellezza di dieci milioni di dollari in quanto i suoi compagni si ritroveranno a proseguire il tour mondiale “Rock or Bust”, iniziato nel mese di maggio, senza di lui. Il giudice Thomas Ingram ha fatto sapere inoltre che Rudd sarà monitorato elettronicamente e vietato qualsiasi uso di droghe o alcol. La band degli AC/DC ha deciso di sostituire Phil Rudd con il batterista britannico Chris Slade.