Il primo ministro della Grecia, Alexis Tsipras durante un’intervista in diretta alla tv pubblica greca, ha risposto alle domande dei conduttori in merito alla posizione del suo governo in vista del referendum indetto per far esprimere il popolo sulla delicata questione del debito greco. La sua apparizione televisiva è stato anche un modo per Tsipras per ribadisce il suo pensiero: «bisogna votare no». «La gente ha il diritto di scegliere il proprio futuro», ha spiegato il premier della Grecia, «il popolo farà sentire la sua opinione sulle note questioni: la loro voce sarà ascoltata. La grande folla radunata a Syntagma ci dà la forza. Con calma e compostezza affronteremo minacce e ricatti. Non credo che i creditori ci vogliano cacciare dall’Euro. I costi sarebbero enormi, vogliono cacciare un governo che ha il sostegno popolare: la loro è una scelta politica»
Merkel: «Se l’Euro fallisce, l’Europa fallisce»
La cancelliera tedesca Angela Merkel si dice aperta a negoziati anche dopo il voto del 5 luglio in quanto il suo pensiero è che «se l’Euro fallisce, l’Europa fallisce». «Se perdiamo la capacità di trovare dei compromessi allora l’Europa si perde. Dobbiamo constatare che una volontà per un compromesso del genere non c’era. Per questo è stato indetto il referendum. Se dopo il referendum il governo greco chiedesse di trattare non rifiuteremo le trattative», ha concluso la Merkel.
Juncker: «Non ci sono tagli alle retribuzioni né alle pensioni»
Secondo il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, «non si tratta di giocare una partita di poker: qui o si perde o si vince tutti assieme. Non ci sono tagli alle retribuzioni né alle pensioni. Queste opzioni non sono mai state messe sul tavolo. Abbiamo solo proposto di modernizzare la griglia salariale del pubblico».