A 31 anni di distanza dal primo capitolo di quella che si è poi rivelata una fortunata saga, torna nelle sale Arnold Schwarzenegger nei panni del Terminator che lo ha reso famoso nel mondo, nel quinto film della serie, dal titolo “Terminator Genisys”. Creato dal grande James Cameron, il cyborg più amato del cinema approderà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 9 luglio in quello che non si appresta ad essere un vero e proprio reboot della serie ma solo il seguito di ‘Terminator 3 – Le macchine ribelli’ (2003). Tutto inizialmente, guardando il film, porterebbe a pensare che si tratti di un reboot del primo capitolo, con John Connor (interpretato da Jason Clarke) che manda indietro Kyle Reese (interpretato da Jai Courtney) per proteggere la madre Sarah Connor (interpretata da Emilia Clarke) dal Terminator (interpretato ancora una volta da Arnold Schwarzenegger) progettato e mandato nel 1984 per uccidere Sarah Connor ed impedire quindi la nascita di quello che diventerà il capo della resistenza. Ma quando Reese arriverà nel 1984 si renderà conto che qualcosa non è come dovrebbe essere. In realtà tutto è cambiato, tutto è diverso; si tratta di un passato alternativo creato da una frattura nella linea temporale. In Terminator Genisys il compito dei “buoni” sarà adesso quello di azzerare il futuro e quindi impedire la guerra nucleare delle macchine. In una recente intervista il regista dei primi due film, James Cameron, ha riferito che non sapeva cosa aspettarsi: «Non ho partecipato né alla regia, né alla produzione, sono solo un fanboy», spiega il regista. «L’ho visto e ho cominciato a riconoscere gli elementi fondamentali. È molto rispettoso dei primi film ed è per questo che funziona. Penso che lo abbiano rinvigorito, è una rinascita. Il motivo per cui i film diventano classici è perché ci sono dei personaggi che il pubblico ama. Per me questo è il terzo capitolo. Schwarzenegger porta il suo personaggio a un altro livello. Tutti rispondono a Sarah Connor, lei è una legittimazione per tutte le donne», ha concluso Cameron.
Nel primo capitolo, Terminator del 1984, fu osannata da tutti l’interpretazione di Michael Biehn nei panni di Kyle Reese. Adesso a riprendere il ruolo sarà Jai Courtney: «Mi è stato chiesto – spiega l’attore australiano – se ho studiato l’interpretazione di Michael Biehn nel primo film e sarei pazzo a farlo. Non ho il compito di tradurre, non sono stato assunto per emulare il lavoro di qualcuno», e «non sto dicendo che ho abbandonato completamente la sua essenza; lui è ancora un soldato dell’esercito di John Connor e combatte con la resistenza, ha ancora il compito di salvare Sarah Connor, ma questo è praticamente tutto quello che collega i due. Non riesco a vedere nulla di interessante, sia come attore e sia per il pubblico, nell’andare a rubare lo stile di qualcuno che ha interpretato quel personaggio prima di te. Penso che ci siano somiglianze, e che sia possibile che l’interpretazione di qualcuno riesca ad influenzare la tua, ma non era certo una mia preoccupazione riprodurre cose specifiche». «Penso – spiega ancora Courtney – che quello che hanno fatto sia veramente grandioso. Ho pensato molto a quello che abbiamo fatto, la gente vuole sapere se si tratta di un sequel o di un reboot. Quello che penso è che si tratti più che altro di un reset. È questa la cosa più impressionante del giocare con i piani temporali. Possiamo farla franca sotto certi punti di vista, forse siamo stati introdotti in un mondo che il pubblico conosce, ma le circostanze sono cambiate e questo ha cambiato il corso degli eventi», ha concluso l’attore.