Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante un’assemblea alla Camera con i deputati del Partito Democratico, ha ammesso dopo le varie sconfitte alle ultime comunali, che il suo partito sta vivendo un momento molto difficile: «È il momento più difficile e più affascinante dell’intera legislatura. Questa legislatura, che finirà nel 2018, fa venire i brividi. E’ un risultato molto a macchia di leopardo. E comunque, ho sbagliato io quando mi sono fermato a discutere a ogni piè sospinto». Secondo un fidato collaboratore del premier «è arrivato il momento in cui Renzi torni a fare Renzi, senza le estenuati mediazioni di questi mesi». L’ex sindaco di Firenze ha già la soluzione per risolvere la situazione attuale: servono «riforme, riforme, riforme», e inoltre «devo tornare a girare attraverso l’Italia». «Tutta la discussione politica – ha scandito ancora Renzi – è sul fatto che in alcune città abbiamo perso i ballottaggi. E’ evidente che quando i cittadini “dicono non ci sei piaciuto, scegliamo un altro” bisogna riflettere». «Oggi abbiamo un clima economico nel Paese che spinge per ripartire e su questo dobbiamo puntare», convinto che «questo Paese ha un sacco di potenzialità e non ne possiamo più di un ragionamento per cui quando si parla di politica si discute solo del nostro ombelico». «Queste elezioni – spiega in un’intervista – dicono con chiarezza che con il Renzi 2 non si vince. Devo tornare a fare il Renzi 1, infischiarmene dei D’Attorre e dei Fassina e riprendere in mano il partito».
Fassina risponde a Renzi
Lo stesso Stefano Fassina ha risposto al segretario Pd sostenendo che «la scissione l’hanno già fatta gli elettori, che in numero molto consistente, prima in Emilia Romagna poi nelle altre regioni, non hanno partecipato al voto, non hanno votato Pd. Dopodiché, è evidente che dovremo fare un bilancio, perché così non va».