E’ stata pubblicata ieri l’enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”, un accorato appello per la preservazione dell’ambiente e il cambiamento degli attuali modelli di sviluppo. Nell’enciclica, tra le altre cose, c’è scritto che “l’uomo è ancora capace di intervenire positivamente per l’ambiente, ma non bisogna usare un’ecologia superficiale o apparente, intorpidita da una spensierata irresponsabilità”. Non è più attuabile, secondo il Pontefice, “il modo in cui l’uomo si arrangia per alimentare i suoi vizi autodistruttivi, rimandando decisioni importanti e non riconoscendo i problemi”. Quello di Francesco è un appello doppio, volto sia a “proteggere la casa comune” controllando il surriscaldamento climatico ed altri danni ambientali, ma anche cambiando il modello di sviluppo a favore dei più poveri, per uno sviluppo sostenibile ed integrale. Il modello consumista, si legge nell’enciclica, è completamente disinteressato al bene comune; realizzare una “cittadinanza ecologica” porta invece ad una serie di azioni quotidiane volte alla cura del creato e ad uno sviluppo equo; l’enciclica ne elenca anche alcune di queste azioni, dal consumo equo e solidale fino alla gestione dei rifiuti, passando per l’utilizzo minimo dei condizionatori. No, quindi, al “consumismo senza etica e senza senso sociale ed ambientale”; non solo, ma, secondo Francesco, l’esaurimento delle risorse aprirebbe “uno scenario favorevole a nuove guerre, mascherate con le nobili rivendicazioni, con i conseguenti danni bellici sull’ambiente e la ricchezza culturale dei popoli”. Infine, le popolazioni stesse “hanno pagato il prezzo del salvataggio a tutti i costi delle banche; non facciamo quindi pagare ai popoli anche il prezzo della crescita ad ogni costo, puntiamo invece ad uno stile di vita conciliabile con la difesa integrale dell’ambiente e della vita di tutti i popoli” aggiunge il Papa nell’enciclica. Parole di grande apprezzamento sono giunte dal ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti: “Ognuno si deve sentire protagonista di questa enciclica, anzi se ne deve sentire chiamato in causa – ha dichiarato Galletti – il discorso del Papa è rivolto a tutto il mondo. Pone delle riflessioni interne sulla disparità tra ricchi e poveri e sui danni ambientali, su cui anche noi dobbiamo riflettere perchè le responsabilità ci sono da parte della politica, degli imprenditori e dei singoli cittadini”.