Il Consiglio Europeo ha vergato una bozza sul capitolo immigrazione da discutere i prossimi 25 e 26 giugno: “L’Europa ha bisogno di un approccio equilibrato e geograficamente completo alla questione immigrazione – è scritto nella bozza – basato sulla solidarietà e la responsabilità”. Nei prossimi giorni, i capi di Stato porranno l’accento soprattutto su un maggiore impegno sui rimpatri di coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale: “Ci vogliono politiche efficaci di rientro per quelli che non sono qualificati per la protezione – si legge nella bozza – queste politiche sono una parte essenziale della lotta all’immigrazione irregolare e aiuteranno a scoraggiare le persone dal mettere a rischio le proprie vite”. Ma non ci sarà solo questo nella discussione di fine mese; il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, infatti, ha chiesto che sia rivista la cifra per i Paesi impegnati in prima linea sul fronte dell’immigrazione, a margine della conferenza Italia – America Latina – Caraibi all’Expo di Milano: “I 60 milioni di euro previsti dal Piano Europeo per i Paesi impegnati sono insufficienti – ha detto – chiederemo più risorse per i suddetti Paesi, che oggi sono l’Italia e la Grecia, ma domani potrebbero essere altri. Il fatto che ai Paesi impegnati con l’immigrazione siano destinati al momento 60 milioni, per la più grande superpotenza commerciale al mondo non è sufficiente. Durante il confronto con gli altri Stati europei – ha aggiunto – ci preoccuperemo di due cose: l’approvazione della proposta della Commissione, che prevede la redistribuzione di una parte dei richiedenti asilo ai diversi Paesi, e che vengano riconosciuti più fondi ai Paesi impegnati in prima linea”.