Il regista italiano Gabriele Muccino, dopo anni di esclusione ha ricevuto un premio speciale ai David di Donatello, la rassegna cinematografica che premia il migliore cinema italiano. La cosa però non è andata giù a Muccino tanto da commentare in negativo, attraverso Twitter, la cerimonia. Secondo il regista che ha trovato fortuna ad Hollywood con film come “La ricerca della felicità”, “Sette anime” e “Quello che so sull’amore”, durante la premiazione dei David «sembrava volassero più coltelli che in una macelleria». Ecco alcuni tweet pubblicati dal regista romano in merito ai David: «Ieri sera ho ritirato un #David Speciale. Ma perché Speciale? Non ricevo candidature dal 2003 quando per #RicordatidiMe, su 13, ne vinsi 0», «La Giuria dei #David non considero’ i miei primi 2 film americani nemmeno candidabili nella cinquina dei film stranieri. 450 mln$ nel mondo», «L’equazione incassi = qualità non è mai garanzia di successo, vero. Ma Will Smith fu candidato all’Oscar per la Ricerca della Felicità», «Ad un certo punto mi sono chiesto, “ma premiano i più simpatici (a loro), i più sconosciuti o i migliori?”. Me lo chiedo da sempre». Intervistato dal Corriere della Sera, Gabriele Muccino si è detto di non avercela con i David ma piuttosto «con un Paese che non riesce ad abbracciare il bello che ha. Faccio notare un paradosso. Un regista che a 39 anni riesce a fare un film, La ricerca della felicità , all’interno del sistema hollywoodiano, che incassa centinaia di milioni di dollari, il cui protagonista, Will Smith, viene candidato all’Oscar, non viene neanche messo in cinquina? Lo stesso successe con Sette anime . Lo dico senza rabbia né rancore, non fa male a me ma all’Italia che non riesce a dire bravo a chi se lo merita».