Alla cerimonia per la consegna dei David di Donatello 2015 ha sbancato il piccolo film “Anime nere” di Francesco Munzi, prima pellicola che scandaglia l’antropologia della ndrangheta, il quale si è portato a casa ben nove statuette: migliori film, regia, canzone originale, produttore, fonico di presa diretta, fotografia, montaggio, sceneggiatura e musiche. Un en plein che ha furoreggiato nonostante la presenza di Quentin Tarantino, che si è lanciato in uno dei suoi soliti monologhi; a seguire, “Il giovane favoloso” di Mario Martone ha guadagnato cinque premi: miglior attore protagonista, andato ad Elio Germano, e migliori trucco, acconciature, scenografia e costumi. Poi è stata la volta di “Mia madre” di Nanni Moretti, che ha vinto due statuette per le migliori attrice protagonista e non protagonista, andate a Margherita Buy e Giulia Lazzarini. La commedia “Noi e la Giulia” di Eduardo De Leo ha guadagnato il David per il miglior attore non protagonista, andato a Carlo Buccirosso, e il David Giovani. Condotta da Tullio Solenghi, la serata è stata caratterizzata dalle uscite di Tarantino, che vinse due David rispettivamente per “Pulp Fiction” e “Django Unchained”, che ha così definito il suo stile: “Una combinazione malsana di violenza terribile, sangue e comicità. Ci vuole questo per creare un film alla Tarantino, io fondo appunto queste tre cose”. Il regista ha inoltre annunciato una collaborazione con Ennio Morricone per la colonna sonora del suo prossimo film. Altri premi sono andati a “Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores (migliori effetti speciali), “Se Dio vuole” di Edoardo Falcone (miglior regista esordiente), “Belluscone, una storia siciliana” di Franco Maresco (miglior documentario) e a “Birdman” di Alejandro Gonzales (miglior film straniero).