Caso Azzollini: Pd voterà sì per l’arresto del senatore Ncd

E’ una notizia arrivata ieri sera: il Pd ha comunicato che voterà sì all’arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio, raggiunto dalla richiesta di arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sul crac finanziario della casa di cura Divina Provvidenza. Lo ha annunciato il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, innescando puntualmente delle reazioni all’interno dei neocentristi; ad esempio i capigruppo Ncd di Camera e Senato hanno accusato Orfini di voler arrivare velocemente ad un “giudizio immediato” nei confronti del Senatore. “Il compito del Parlamento – ha detto Lupi – è semplicemente quello di valutare che non ci sia fumus persecutionis. Nel caso di Azzollini, è risaputo che tra lui e il procuratore non corre buon sangue”. Stesso concetto è stato espresso da Renato Schifani: “Mi auguro che le parole di Orfini siano state riportate male dai mezzi di informazione, anche perchè conosco la cura dei colleghi del Pd nel vagliare le carte processuali in casi come questo e mi stupisce che si parli prima ancora di aver potuto leggere quei documenti”. La Giunta per le immunità del Senato si riunirà martedì 16 giugno per esaminare la richiesta di arresto trasmessa dalla procura di Trani; nei prossimi giorni, Azzollini potrebbe venire ascoltato dalla Giunta. In questo senso, i ritmi per arrivare ad una soluzione dovrebbero essere serrati e sarà valutata la richiesta avanzata dal M5S di lavorare anche in notturna. Ma i lavori della Giunta hanno già incontrato i primi problemi: alla seduta che doveva decidere il calendario dei lavori non si sono presentati i senatori di Fi e Ncd, mentre Grandi Autonomia e Libertà hanno protestato per la velocità con cui si è riunita la Giunta. Per quanto riguarda i numeri, invece, non dovrebbero esserci problemi: il fronte del sì, composto da Pd e M5S, con 12 voti sarà contro i 7 oppure 9 del fronte del no di Ncd, Gal e Fi.