Woody Allen quest’anno partecipa fuori concorso al Festival del cinema di Cannes presentando la sua ultima fatica, “Irrational man”, e scherzando con il suo consueto humour un po’ inquietante: “Fare film è una bellissima distrazione dalla realtà e dalla morte, che capiterà in un futuro molto lontano”. Il suo nuovo film è una commedia nera con protagonisti Joaquin Phoenix ed Emma Stone (alla sua seconda prova di recitazione con il regista newyorkese dopo “Magic in the moonlight”); alla conferenza stampa di presentazione della pellicola hanno partecipato solo Allen e la Stone, mentre Phoenix non ha potuto per impegni lavorativi. Il film racconta la storia di un professore di filosofia in crisi esistenziale (come da prassi in un film di Woody) di nome Abe Lucas, un uomo troppo attaccato allo scotch che arriva in un college di una cittadina americana per un corso estivo. Tra le studentesse nota la più brava, Jill, la quale si innamorerà perdutamente del prof depresso. Sarà, come suggerisce il titolo, un azione irrazionale, un momento inaccettabile moralmente che però porterà azione e humour nello stile di vita di Lucas; ma il destino riuscirà ad aggiustare le cose? Come in tante altre opere, Allen gioca con i suoi temi preferiti, la colpa, l’innocenza, il destino, la morale e la fortuna, che aveva già affrontato, per esempio, in “Crimini e misfatti” e nell’angosciante “Match Point”. “Nella vita ciascuno di noi fa scelte razionali o irrazionali – ha spiegato il regista – perchè le persone hanno fortemente bisogno di credere in qualcosa nella vita”. Si tratta di una tematica che va di pari passo con la crisi morale: “E’ un argomento che viene raccontato da sempre, già dai tempi di Shakespeare – ha aggiunto Allen – in ogni tempo sono successe delle cose orribili che poi sono state raccontate nei libri e nei film. La realtà accende l’immaginazione”.