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Sorrentino e Maradona: l’accoppiata – omaggio nel film “Youth”

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Filippo Mammì

Ieri un altro film italiano ha calamitato l’attenzione della platea di Cannes: stavolta è stato il turno di “Youth – la giovinezza” di Paolo Sorrentino, presentato in concorso e terzo film italiano in gara, dopo “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone e “Mia madre” di Nanni Moretti. Per questo film, Sorrentino è riuscito a fare un tris di assi chiamando a partecipare due vecchi leoni ancora ruggenti come Michael Caine e Harvey Keitel, e un gigante del pallone molto amato nella sua Napoli. Inutile dirlo, si tratta di Diego Armando Maradona, anche se non recita lui beninteso, ma un sosia suo connazionale, Roly Serrano, chiamato espressamente da Sorrentino in omaggio al Pibe de oro. Ma Dieguito non appare sullo schermo come il campione dei bei tempi del Napoli vincitore di due scudetti, ma è rappresentato come (purtroppo) è oggi: obeso, affaticato, segnato irrimediabilmente dal tempo e costretto a servirsi di un bastone per camminare. Il personaggio è uno dei tanti ospiti dell’albergo che compongono le varie sottotrame accompagnanti quella principale di “Youth”, con protagonisti Caine e Keitel; ma anche lui, come i due personaggi principali, è una vittima dello scorrere inesorabile del tempo, accompagnato sempre da una donna che viene spesso chiamata in soccorso per aiutarlo a passargli la bombola d’ossigeno per respirare e talmente goffo e grasso da muoversi a fatica. Anche lui è un fratello spirituale dei due protagonisti, giunti al crepuscolo della vita, che si ritrovano in un grande albergo per un periodo di cure e riposo. Quella che si vede nel film è una storia tragicomica: in una scena, Maradona, osservando un bambino che suona il violino con la mano sinistra, esclama: “Anch’io sono mancino!”, mentre l’altro attore in scena, l’americano Paul Dano, commenta: “Ma tutto il mondo sa che siete mancino!”. L’omaggio prosegue anche con una divertente sequenza in cui Diego cerca di destreggiarsi in un memorabile palleggio…con una pallina da tennis!

Filippo Mammì

Sono giornalista professionista da due anni, ho 35 anni e sono di Reggio Calabria. Dopo un diploma in maturità classica e una laurea presso il DAMS dell'Unical (Università della Calabria) ho passato quasi dieci anni della mia vita a Roma, lavorando prima nel mondo del cinema (mansioni varie, niente di che!); in seguito, mi sono avvicinato al giornalismo (mia seconda passione dopo il cinema) frequentando il master di primo livello di Giornalismo presso la Lumsa, abilitativo all'esame da professionista presso l'ODG. Possiedo un blog su un sito locale e collaboro, oltre che con Cataniavera.it e Newspage.it, anche con Litalianews.it

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