Il cinema americano arriva a Cannes con il film “Sicario” diretto dal regista canadese Denis Villeneuve, autore di “Prisoner, ed interpretato da Josh Brolin, Benicio Del Toro e Emily Blunt; la trama racconta del traffico di droga tra Messico e Stati Uniti, degli innocenti migranti che muoiono nel deserto per raggiungere l’America e di funzionari ambigui e/o corrotti. “Sono molto sensibile a ciò che accade in quella parte del mondo – ha detto Benicio Del Toro durante la conferenza stampa – fin dal primo film che ho fatto mi sono occupato del traffico di stupefacenti, ma il modo come lo racconta Denis ha qualcosa di nuovo. Il film non dà risposte, si interroga semplicemente se il fine giustifica i mezzi; secondo il mio personaggio la risposta è sì, ma io non la penso assolutamente allo stesso modo”. Parola di uno che ha interpretato personaggi simili in molti altri film, come in “Traffic”, nel ruolo di un poliziotto di frontiera in apparenza corrotto, oppure impersonando Pablo Escobar, il più grande trafficante di cocaina del Sudamerica. In “Sicario”, Del Toro dà invece il volto ad Alejandro, un uomo ambiguo e dal passato misterioso. Il film racconta tre giorni di inferno nella vita di un agente Fbi in servizio lungo il confine messicano, che viene incaricata da un funzionario di una task force governativa di aiutarlo a combattere il traffico di droga verso gli Stati Uniti. Il problema è che il funzionario, pur di far rispettare la legge, non si fa scrupoli di abusare del proprio potere: “Il mio personaggio, Kate, è una donna forte, ma anche vulnerabile che combatte in un sistema prettamente maschile – ha dichiarato la Blunt – non c’era bisogno di darle un’apparenza mascolina, anche perchè le agenti che ho consultato per prepararmi al ruolo erano ragazze normalissime che, dopo il lavoro, tornano a casa per vedere un po’ di tv. Ho trovato interessante come il lavoro del poliziotto possa condizionare molto queste donne e il loro modo di porsi con gli altri”. Josh Brolin ha invece cercato di dare al suo personaggio un aspetto ridicolo e drammatico insieme: “Ci voleva un po’ di leggerezza, secondo me – ha detto l’attore – so quanta responsabilità hanno avuto gli Stati Uniti nei confronti di vittime innocenti nel traffico di droga, per cui ci voleva un personaggio meno profondo, come un po’ di aria fresca”.