Oltre ogni aspettative sono state le iscrizioni all’annuale evento romano di “Race for the Cure”, la corsa a favore della lotta al cancro al seno che da sedici anni si svolge nella Capitale a cura dell’organizzazione Susan G. Komen Italia. Tutti si aspettavano almeno 40mila presenze, invece l’imponente serpentone, che si è mosso per le strade capitoline nello scorso weekend, ha fatto stimare il doppio degli iscritti: “Credo che abbiamo raggiunto un record con oltre 70mila partecipanti – ha dichiarato Riccardo Masetti, presidente dell’associazione – durante il fine settimana abbiamo anche visitato oltre 2.500 donne nel villaggio che abbiamo allestito ed abbiamo scoperto anche alcuni tumori”. Per il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è importante soprattutto il fatto che si può guarire dal cancro al seno, che oggi è una malattia curabile: “Ma l’aspetto fondamentale resta la diagnosi precoce – ha detto Marino – oggi in Italia una donna che si ammala di tumore al seno ha tante probabilità di guarire. Ma ancora oggi se ne ammalano 47mila all’anno, circa una ogni 15 minuti, ed è la causa di morte più importante per il sesso femminile dopo i 35 anni”. Ad aprire la corsa, come da tradizione, sono state le “donne in rosa”, che hanno sconfitto oppure stanno ancora combattendo contro il male. Il serpentone ha corso per oltre 5 km e poi ha camminato per due chilometri partendo dal Circo Massimo, mentre l’inno è stato eseguito dalla banda dei Carabinieri e in prima fila c’era la nazionale italiana di basket femminile. Madrine ufficiali della manifestazione sono state la presidente della Camera Laura Boldrini, le attrici Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi e il ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi.