Dal tour per le prossime amministrative in Trentino Alto Adige, il premier avverte i dissidenti Pd e le opposizioni: “Ce la faremo con la testa dura. Tenaci e testardi, andremo dritti fino al punto”
Archiviata la nuova legge elettorare, l’Italicum, il premier Renzi torna a parlare e lo fa nel corso del tour in Trentino Alto Adige per le amministrative. Secondo il presidente del Consiglio il suo governo sta facendo un percorso di grandi riforme e non importa se qualcuno dice “no” perché alla fine “ce la faremo”. Renzi si dice pronto ad andare avanti dritto fino al punto “con la testa dura” in quanto stanchi di “chi continua a parlare e non mantiene le promesse”. Il premier vuole andare avanti su questa strada con tenacia e testardaggine: “Avevamo promesso di rifare la legge elettorale e da ieri la legge è realtà. Tra l’altro è una legge elettorale che ha per queste terre un sistema che valorizza l’identità e l’autonomia”, che ha poi aggiunto, “basta con la cultura del “io non c’entro”. Ecco perché serviva “una legge elettorale che è fatta sul modello dei sindaci”. “Per una volta la classe politica fa qualcosa. Adesso che si è fatta la legge elettorale abbiamo il coraggio di rimettere in moto le energie migliori”. Adesso si è arrivati ad un punto, commenta in premier in attacco a tutti gli oppositori, in cui ci sono “da un lato quelli che protestano soltanto, lamentano, fanno l’elenco delle difficoltà. In alcuni casi hanno ragione, non possiamo dire che va tutto bene e raccontare barzellette. Ma loro sono destinati a crogiolarsi nelle loro proteste”, dall’altro lato invece c’è chi “fa le cose” e noi a “questo partito crediamo come una grande occasione per il futuro dell’Italia”.
Un militante a questo punto urla “Abbasso Civati”. Renzi risponde che il governo non è per tenere tutti dentro ma non bisogna dire abbasso ma “viva viva viva” che poi scherza con la battuta “Tutti dentro, ma uno alla volta, però”. Arriva anche il commento dell’ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani per cui “il dissenso è stato abbastanza ampio”, che “il dato politico sia sull’approvazione della legge sia sulle dimensioni del dissenso è non poco rilevante”.