Nella giornata di ieri Pippo Civati ha lasciato ufficialmente il gruppo parlamentare del Pd; il 39enne dissidente della sinistra aveva annunciato già dopo il voto per l’Italicum l’intenzione di non sostenere più il governo Renzi. Il deputato lombardo del Pd, infatti, dopo essere stato candidato a segretario del partito durante l’ultimo congresso, da molto tempo aveva assunto posizioni critiche sulla linea politica renziana, ed ha annunciato le sue dimissioni affidandosi al quotidiano online “Il Post”: “Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo lascio il gruppo del Pd”. Posizione ribadita poi anche all’Ansa: “Esco dal gruppo del Pd. Per coerenza con quello in cui credo e con il mandato assegnatomi dagli elettori, non mi sento più di votare la fiducia al governo Renzi. La conseguenza inevitabile è uscire dal gruppo”. La motivazione Civati l’ha poi postata sul suo blog: “Ad un certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune persone, con cui pensavamo di aver condiviso una certa visione, hanno cambiato idea” ha scritto riferendosi al premier. Poi è andato giù duro: “Hanno promosso e approvato, senza voler parlare di leggi elettorali, riforme del lavoro e costituzione – ha scritto Civati – cementificazioni e trivellazioni, e ce li siamo trovati in tv a deridere le ragioni di chi difende l’ambiente o crede che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per loro)”. Infine ha aggiunto: “Mi spiace per chi ha cambiato idea ma, per quel che mi riguarda, continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me, sono tantissimi”.