Il Pd (e il governo) non arretra di un passo e continua a sostenere pubblicamente Vincenzo De Luca, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania: “La sentenza della Cassazione, in pratica, non cambia proprio nulla – ha dichiarato a Napoli il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi – ha solo stabilito che è il giudice ordinario, e non quello amministrativo, a dover decidere, ma nella sostanza non può cambiare l’applicazione della legge Severino. De Luca è candidabile ed eleggibile – ha continuato la Boschi – è stato scelto dagli stessi campani alle primarie e sono sicura che sarà votato anche come presidente della Regione”. E se De Luca dovesse davvero vincere le elezioni? “Rispetteremo la legge come abbiamo sempre fatto” ha risposto la Boschi a proposito dell’attuazione della legge Severino. Ed anche De Luca stesso le dà corda, non accennando a ritirarsi: “Il problema della legge Severino è ormai superato, perchè non è applicabile su chi viene eletto per la prima volta – ha detto – quindi, non posso essere sospeso. Non è assolutamente una mia opinione, ma dei giuristi, che ne hanno ben chiara l’applicabilità”. De Luca è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio e in teoria, secondo la legge Severino, dovrebbe dimettersi subito dall’incarico in caso di vittoria alle elezioni, ma lui è tranquillo: “Chi viene scelto democraticamente dai cittadini può e deve governare” ha concluso. Ieri la Cassazione aveva deciso la competenza del giudice ordinario, e non del Tar, per applicare la legge Severino nei confronti dei politici condannati che si ritrovano a doverla subire. Intanto, oggi, a meno di tre giorni dall’apertura dei seggi per le elezioni regionali in Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia, verrà pubblicata la lista dei cosiddetti “impresentabili” dalla commissione Antimafia, che si riunirà in seduta plenaria alle 13.