Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato ieri sera a Torino davanti ai giovani Sermig. Argomento del discorso è stata la corruzione dilagante all’interno della politica: “La corruzione, il potere fine a sè stesso sono la conseguenza di una caduta della politica – ha dichiarato il capo dello Stato – e di un suo impoverimento. I giovani si allontanano e perdono fiducia proprio perchè la politica, spesso, si inaridisce. Perde il legame con i suoi fini oppure perde il coraggio di indicarli chiaramente”. Mattarella ha voluto sottolineare con sdegno quanto la corruzione sia diffusa nella politica italiana: “E’ vero, c’è una corruzione che vediamo diffusa come se ci fosse una concezione predatoria della vita – ha detto – si tratta di fenomeni che fanno indignare”. “La politica – ha aggiunto – smarrisce il suo senso se non è orientata a grandi obiettivi per l’umanità, se non è orientata alla giustizia, alla pace, alla lotta contro le esclusioni sociali e le diseguaglianze. La politica diventa poca cosa se non è sospinta dalla speranza di un mondo sempre migliore”. Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato che la politica oggi deve sapere affrontare i problemi reali con una buona dose di concretezza e, di conseguenza, scelte concrete. Il vero rischio, secondo Mattarella, è che la politica, se “non ha la capacità di affrontare i problemi, ridurre i danni, sanare le ferite sociali o andare incontro ai bisogni materiali”, non riesce più a farsi capire e le istituzioni potrebbero cadere “nel discredito dei cittadini”. Bisogna, appunto, “tradurre i principi in scelte concrete” ha poi concluso.