La Sicilia ha deciso di auto sospendersi dalla gestione del Cluster Bio Mediterraneo all’Expo di Milano. Il responsabile unico del padiglione siciliano, Dario Cartabellotta, ha infatti deciso in autonomia di tirarsi fuori dal coordinamento dello spazio condiviso con diversi altri Paesi del Mediterraneo, annunciando di aver sospeso ogni attività nell’area comune fino a quando non saranno definitivamente risolte le criticità logistiche emerse dall’inizio, le quali hanno gravemente leso l’immagine dell’Isola. La decisione è stata comunicata, tramite una lettera, al commissario dell’Expo Giuseppe Sala. E, pare, è rimasta sconosciuta fino all’ultimo sia al governatore siciliano Rosario Crocetta che all’assessore all’Agricoltura Nino Caleca, ma i due hanno comunque fatto sapere di condividerla appieno: “Condividiamo il suo punto di vista – ha detto Caleca – anzi, doveva prendere prima questa decisione. Non vogliamo versare a Milano neanche un euro dei tre milioni previsti finchè non saranno risolti tutti i problemi e si restituisca lo splendore della Sicilia e del Mediterraneo. Saremo molto rigorosi su questo e spero che la gestione dell’Expo comprenda, risolvendo tutto al più presto possibile. Noi non indietreggiamo di un millimetro”. La bufera era esplosa nei giorni scorsi a proposito della partecipazione della Sicilia all’Expo, e molti esponenti della Giunta avevano criticato aspramente proprio Cartabellotta, tant’è che l’Ars aveva anche nominato un comitato di controllo proprio come segnale di sfiducia verso il gestore del Cluster, accusato di aver supervisionato in modo molto carente sotto tutti i profili. Tra le criticità indicate, la messa in sicurezza del palco all’Esposizione con una copertura affinchè le attrezzature non siano ancora bagnate dalla pioggia, la mancanza di visibilità dei prospetti esterni, di pulizia, di segnaletica e di un adeguato collegamento web.