Beppe Grillo nella giornata di ieri, a sorpresa, ha raggiunto i suoi a Roma a Montecitorio. Il motivo? Per difendere i 59 deputati del Movimento 5 Stelle sanzionati con una sospensione dall’ufficio di presidenza a causa dei disordini avvenuti in Aula durante le riforme costituzionali dello scorso febbraio. Il leader dei pentastellati davanti all’ingresso di Montecitorio, intervistato dai vari media accorsi, ha manifestato la sua delusione sia per la sospensione dei suoi, sia per la firma «in silenzio» dell’Italicum da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La parola onestà pronunciata in Parlamento diventa un’offesa. 59 deputati del Movimento 5 Stelle si sono beccati un’espulsione per aver urlato onestà nell’Aula di Montecitorio», spiega Grillo, che continua in quello che poi si è trasformato in un mini comizio: «Urlavamo onestà perché deputati della Repubblica Italiana, e tra loro indagati e condannati, stavano cambiando la Costituzione italiana scritta dai nostri Padri costituenti. Condannati con a capo un presidente del consiglio non eletto e senza alcun mandato per cambiare la nostra Costituzione. 616 giorni di sanzione all’unica vera opposizione di questo paese che non potrà fermare le porcate che i partiti, PD in primis, vorranno far passare. Tra cui la riforma della scuola, in votazione il 19 maggio alla Camera, che ha dato vita ad una delle più grandi manifestazioni di protesta dell’ultimo decennio da parte di insegnanti e studenti».
Il motivo delle sanzioni ai Cinquestelle, secondo Grillo
Secondo l’ex comico «ci espellono perché è l’ultimo strumento che gli è rimasto per liberarsi dell’unica forza politica che dice la verità e che rende possibile ciò che i partiti ci hanno sempre fatto credere impossibile: siamo l’unica forza politica che dimezza i propri stipendi e li destina in un fondo a favore delle piccole e medie imprese italiane. L’unica forza che ha rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali. L’unica forza non coinvolta in nessuno scandalo di corruzione e senza condannati o indagati nelle istituzioni». «Dentro rimangono i Galan, deputati condannati che siedono tranquilli a presiedere commissioni. Oggi sappiamo che la parola onestà per i politici è una gravissima offesa».
«Credono di averci fermato con delle espulsioni»
«Oggi loro pensano di aver fermato il Movimento 5 Stelle con queste espulsioni. Ma chiusi in quei palazzi, non capiscono che i cittadini sono dalla nostra parte. Oggi tentano di farci fuori, domani saremo ancora di più ad urlare onestà. Viene difficile comprendere di aver preso una sanzione come i 2 deputati di PD e SEL che si sono menati in aula».