Ieri sera c’è stato il gran debutto del primo film italiano in concorso al Festival del cinema di Cannes: stiamo parlando de “Il racconto dei racconti”, diretto dal regista di “Gomorra” Matteo Garrone, tratto dal celebre libro di fiabe “Lo cunto de li cunti” scritto da Gianbattista Basile nel Seicento ed interpretato da un eterogeneo cast internazionale. “In Basile ho trovato spazio per le mie ossessioni – ha spiegato da Cannes Garrone – come l’aspetto legato alle metamorfosi, al corpo o altro, anche se l’elemento centrale del film è il desiderio che viene spinto oltre il limite”. Un tema, quest’ultimo, ben presente in un altro suo film di grande successo di 12 anni fa, “L’imbalsamatore”. Tutti gli attori che vi hanno preso parte sono rimasti soddisfatti dell’esperienza svolta e del risultato finale: “Ciò che caratterizza Matteo è il fatto che non si accontenta – ha dichiarato Salma Hayek, che nel film interpreta la regina ossessionata dalla maternità – una scena per lui non deve essere buona, gli deve appartenere. Era una sfida affascinante che valeva la pena di essere vissuta; questo film è una favola unica che non va nella consueta direzione delle favole. Un’esperienza fantastica perchè bisognava essere vulnerabili, fisicamente ed emotivamente” ha aggiunto l’attrice durante la conferenza stampa di introduzione al film. Stesse ammirate parole sono giunte anche dall’altro protagonista, Vincent Cassel, che nel film interpreta il re di Roccaforte: “Anche se si tratta di fiabe del passato sono molto moderne – ha detto l’attore – l’ossessione per la giovinezza e la solitudine del re di Roccaforte può essere oggi quella di un nerd seduto davanti al computer, è una tematica molto contemporanea”. Anche John C. Reilly, che interpreta il re marito della Hayek, è stato molto entusiasta di aver lavorato con Garrone: “Matteo è fantastico, mi ha stupito il suo coraggio e l’istinto di gestire ogni reparto. E’ una persona molto calorosa e tutti sul set ci siamo sentiti a nostro agio”.