Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, scuote le stanze del parlamento con una dichiarazione ai microfoni di Radio Padania affermando che per quanto riguarda l’inchiesta ‘Mafia Capitale’ vi saranno molto presto “centinaia di interventi della magistratura e delle forze dell’ordine”. Il tutto secondo Salvini sempre legato a Buzzi, Mafia Capitale “e via dicendo”. Ad informarlo di ciò sarebbero stati degli uccellini da Roma: “Dopo l’emergere di queste situazioni – spiega ancora il leghista – siamo meno soli in questa battaglia. Speriamo che sia la volta buona per riportare un po’ di equilibrio nel mercato. Un conto è la cooperazione, un conto è il business che non paga le tasse”. La risposta al segretario della Lega non tarda ad arrivare; il deputato e responsabile nazionale del Partito Democratico con delega alle Riforme, Emanuele Fiano, risponde che “in politica non esistono uccellini, esistono invece le notizie di reato e l’obbligo di rivolgersi alla magistratura. Se Salvini, come dice, ha notizie su mafia capitale si rechi in procura. Altrimenti sia la magistratura a chiedere ragione di queste affermazioni”.
E intanto sempre sulla vicenda ‘Mafia Capitale’ nel mirino ci finisce anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ripreso dal Movimento 5 Stelle e da Francesco Storace sulla situazione degli indagati in regione: “Zingaretti – scrive Storace su Facebook – deve essere chiaro e probabilmente, prima che accada l’irreparabile, deve spiegare alcune cose all’opposizione e alla pubblica opinione. Lungi da me l’idea di voler speculare, ma non vorrei che il presidente della Regione nell’ultima seduta alla Pisana avesse omesso qualche dettaglio”. Ci va pensante anche il capogruppo 5 Stelle del Lazio, Gianluca Perilli, che ne chiede le dimissioni: “Una settimana fa avevamo chiesto con forza le dimissioni di Zingaretti, sulla base degli elementi in nostro possesso, della vicenda Venafro e di un quadro che si andava delineando. Oggi apprendiamo che anche la dirigente della Centrale Acquisti, Elisabetta Longo, risulta indagata per l’appalto CUP, che secondo gli investigatori è riconducibile all’inchiesta su Mafia Capitale. Cos’altro deve succedere affinché il Presidente decida di rassegnare le dimissioni?”.