Dura contestazione a Bologna per la ‘Buona Scuola’ del governo Renzi. Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione in carica è stata costretta ad abbandonare la Festa dell’Unità, dove si trovava come ospite. Studenti e docenti con la presenza anche di qualche genitore hanno urlato “Vergogna, vergogna” e ancora “State smantellando la scuola pubblica”, manifestazione che non ha permesso alla Giannini di andare avanti con il suo dibattito, tra l’altro appena iniziato. “Vogliamo una scuola che ha tutti gli insegnanti e le risorse che servono”, con queste parole il ministro ha cercato di spiegare le motivazioni della riforma della scuola. Accanto a lei la senatrice Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd. Ai fischi e alle urla Stefania Giannini ha risposto che loro con il mondo della scuola si sono confrontati, “questo non è il mondo della scuola”. “Chi vuole contestare lo faccia, noi andiamo avanti con determinazione”, aveva dichiarato prima di iniziare il dibattito poco dopo interrotto. Secondo Francesca Puglisi, si è trattato di “un agguato in piena regola, organizzato in modo perfetto. Siamo arrivati in una sala gremita di persone molto tranquille, dopodiché erano talmente bene organizzate che appena il ministro ha aperto bocca è stato impossibile continuare a parlare perché si sono alzate in piedi a urlare. Era una protesta prevista fin da ieri, è stato impossibile continuare a parlare”. In difesa del ministro anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi che dal suo account twitter scrive: “Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti. Impedire ad altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore”.
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