E’ di tre morti e un ferito il bilancio della sparatoria avvenuta ieri mattina all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano, facendo piombare nel terrore il capoluogo lombardo; intorno alle 11, Claudio Giardiello, imputato in un processo per bancarotta fraudolenta, ha estratto una pistola facendo fuoco sul suo avvocato e su un coimputato, uccidendoli all’istante. Una terza vittima è stato il giudice fallimentare Fernando Ciampi, come riferito dal procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati. Giardiello, 57 anni, originario di Benevento ma residente a Garbagnate Milanese, è poi incredibilmente fuggito in moto senza che nessuno sia riuscito a fermarlo, venendo poi arrestato dai carabinieri un’ora dopo a Vimercate, nell’hinterland milanese. Secondo il procuratore Liberati, il killer sarebbe entrato in tribunale mostrando un tesserino falso da un ingresso laterale del Palazzo e poi dalla porta riservata all’accesso di magistrati, avvocati e giornalisti. Il metal detector non era in funzione ieri. I morti della sparatoria sono tre: il giudice Fernando Ciampi, 72 anni, freddato nel suo ufficio al secondo piano del tribunale, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, 37 anni, giunto cadavere al pronto soccorso del Fatebenefratelli, e Giorgio Erba, 60 anni. Erba era il coimputato nel processo per il fallimento della società immobiliare “Magenta”, della quale Giardiello era titolare assieme al nipote Davide Limongelli, suo socio nella società. E proprio Limongelli, per puro miracolo, non è diventato la quarta vittima dello zio, che ha sparato anche a lui, ed è attualmente ricoverato all’ex clinica Santa Rita in codice giallo.
Sono stati ricoverati anche alcuni feriti da panico, per fortuna in modo lieve. Giardiello, in base alle prime ricostruzioni, si trovava in un’aula al terzo piano del tribunale milanese, quando ha improvvisamente tirato fuori dalla giacca una pistola, ed iniziando a sparare sulle persone presenti. Successivamente, è sceso al secondo piano andando a colpo sicuro nell’ufficio del giudice Ciampi, che lavorava per il tribunale delle Imprese; entrato, ha fatto subito fuoco in direzione del magistrato, freddandolo.
In quel momento, era presente nell’ufficio anche una cancelliera che, voltata di spalle, era intenta a sbloccare una stampante. Giardiello è poi fuggito, mentre subito dopo sono giunti sul posto le forze dell’ordine e i Ris dei carabinieri. Immediatamente, il tribunale è stato fatto evacuare e centinaia di persone si sono riversate in strada in preda al terrore.
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