L’estate si sta avvicinando, ma con l’arrivo della bella stagione fanno capolino anche le immancabili e insopportabili zanzare; molti di voi avranno notato come, a volte, le zanzare si accaniscano particolarmente su alcune persone, mentre ignorano totalmente altre che magari sono presenti nella stessa stanza. Adesso uno studio inglese ne spiega il motivo: è una questione genetica. Ebbene sì, gli insetti succhiatori di sangue estivi trovano più appetitose alcune persone perchè sono i loro geni ad essere predisposti per renderle irresistibili. Lo studio è stato condotto da un team anglo – americano effettuato nella London School of Hygiene and Tropical Medicine e pubblicato sulla rivista specializzata “PlosOne”: la ricerca ha coinvolto 18 coppie di gemelli identici e 19 coppie di gemelli non identici, tutti esposti alle punture della “Aedies zanzare aegypti”, dopo che alcuni esemplari di questa zanzara, il cui morso causa la febbre dengue, sono stati immessi in un tubo a forma di Y in modo che fossero liberi di “assaggiare” l’umano che preferivano, scelto in base all’odore sprigionato dalle sue mani. Il risultato è stato che i gemelli identici (con gli stessi geni) attiravano gli insetti allo stesso modo, mentre quelli non identici (che condividono solo il 50 per cento del patrimonio genetico) venivano selezionati con cura dagli insetti e, addirittura, in alcuni casi completamente ignorati.
Questo ha confermato la teoria scientifica che ci sia una sorta di “appetibilità genetica” al fondo della propensione delle zanzare a succhiare il sangue, determinata soprattutto dall’olfatto, perchè alcuni individui vengono punti più spesso proprio a causa dell’odore che emanano (dovuto ai geni), mentre altri sembrano dei repellenti naturali, dal momento che sono immuni alle punture di zanzara: “Sono risultati utili – ha dichiarato James Logan, che ha diretto la ricerca – perchè ci possono aiutare a studiare nuovi metodi per proteggerci dalle zanzare, magari producendo una pillola che aumenti le capacità dei repellenti naturali, evitando così le attuali lozioni”.