L’Area Riformista, ovvero la corrente di minoranza del Partito Democratico, dopo aver cercato in tutti i modi di ottenere una modifica sull’Italicum senza ottenere risposte positive, ha deciso che all’assemblea del gruppo del partito voterà con un secco e sonoro “no”. Per cambiare idea basterà che il presidente del Consiglio, nonché segretario del Pd, apra alle modifiche richieste a gran voce alla minoranza dem. Pier Luigi Bersani non si da per vinto e attende positivo: “Aspettiamo, domani sera vedremo”. Mentre Gianni Cuperlo, presidente dell’Associazione Sinistradem apre sì alla legge ma con ulteriori modifiche: “Sì a una buona riforma, no ai pregiudizi di qualunque segno. Domani sera ascolterò la relazione del premier e spero ancora di trovare nelle sue parole quella volontà di ascolto che può aiutare tutti a tagliare il traguardo di una buona legge elettorale. L’alternativa non è tra l’Italicum com’è adesso o il ricominciare da capo. Continuo a credere che alcune modifiche possono migliorare la legge, allargare la maggioranza a suo sostegno, unire tutto il Pd e favorire l’approvazione di quella riforma costituzionale destinata, a sua volta, a essere perfezionata dal Senato. Proviamoci ancora”.
Renzi: “Non si può ricominciare e tornare a Vicolo Corto”
La risposta di Matteo Renzi non si lascia attendere ma non è quella che si aspettava l’Area Riformista: “L’iter della legge elettorale – tuona il premier – non è come giocare a Monopoli, non si può ricominciare e tornare a Vicolo Corto”. Secondo il presidente del Consiglio adesso dopo mesi di dibattiti e discussioni è ora di decidere in modo che entro l’anno arrivi il grande processo di riforma del paese: “Riforma costituzionale, legge elettorale, fisco, pubblica amministrazione, lavoro e giustizia, saranno portati a compimento”.