Da due giorni, la Turchia è precipitata in una spirale di terrore dopo l’assalto al Palazzo di Giustizia di Caglayan, in cui alcuni terroristi di estrema sinistra hanno sequestrato il procuratore Mehmet Selim Kiraz, poi ferito a morte durante le operazioni per liberarlo: ieri due uomini armati hanno fatto irruzione nella sede di Istanbul del partito Akp che fa capo al premier Recep Tayyin Erdogan, un volo della Turkish Airline, partito dal Bosforo per Lisbona, è dovuto tornare indietro, mentre due individui armati sono stati coinvolti in una sparatoria con la polizia davanti la sede delle forze dell’ordine di Instabul. Tutto in una giornata, che fa pensare a qualcosa di programmato ed organizzato nei minimi dettagli, ma è ancora presto per trarne delle conclusioni. Andando con ordine, ieri due uomini armati hanno attaccato il quartier generale della polizia in pieno giorno, ingaggiando una sparatoria con gli agenti; uno dei due assalitori sarebbe morto, come riportato dall’agenzia di stampa “Dogan” e dal canale turco della Cnn. Forse l’uomo aveva portato con sè un ordigno. Dell’altro complice, invece, non si sa ancora nulla; inoltre, due poliziotti sono rimasti feriti durante la sparatoria. Il governatore di Istanbul, Rengin Arslan, ha dichiarato su Twitter che uno degli assalitori era un’aspirante attentatrice suicida, citando inoltre l’agenzia d’informazione “Anadolou” per dichiarare che l’altro assalitore, fuggito in un primo momento, sarebbe stato raggiunto dagli agenti che lo hanno poi fermato e, pare, anche ferito. Ieri mattina, poi, due individui armati avevano fatto irruzione nella sede del partito Akp del premier Erdogan, che si trova in un sobborgo di Istanbul, Kartal; la polizia aveva prima isolato l’area e poi era riuscita a penetrare nella sede arrestando i due assalitori. Infine, un aereo della compagnia Turkish Airline, partito da Istanbul con destinazione Lisbona, è stato fatto tornare indietro per ragioni al momento non ancora chiare.