Secondo le stime fornite dal Fondo Monetario Internazionale, nelle economie avanzate la crescita economica dovrebbe rafforzarsi nel 2015, mentre in quelle emergenti o in via di sviluppo dovrebbe essere più debole rispetto all’anno scorso. Le stime sono state pubblicate dal World Economic Outlook e confermano, tra il 2015 e il 2016, le previsioni di crescita globale rispettivamente al + 3,5 % e + 3,8 %, anche se ci sono sostanziali differenze tra le varie economie. Le prospettive per l’economia italiana, almeno, sono in espansione dello 0,5 per quest’anno; l’Italia si sta dunque riprendendo dopo una contrazione del Pil che, secondo il Fmi, è stata dello 0,4 % nel 2014 e dell’1,7 % nel 2013. Anche le previsioni per il 2016 sembrano essere notevolmente migliorate: uno 0,3 % in più rispetto ai calcoli precedenti. Però, le previsioni del Fmi sono comunque inferiori rispetto a quelle del governo italiano, che invece prevedono uno 0,7 % in più nel 2015 e un + 1,4 % nel 2016; la disoccupazione, inoltre, è considerata calata al 12,6 % quest’anno, mentre nel 2016 scenderà ancora al 12,3 %, tutte cifre contro il 12,8 % del 2014. Il problema è che l’Italia seguita a restare penultima in questa classifica dell’Euro zona: infatti, Germania, Francia e Spagna si sono viste alzare ancora di più le stime dal Fondo Monetario Internazionale.
La Francia avrà un aumento del Pil dell’1,2 % per quest’anno, mentre per l’anno prossimo è atteso un rialzo dell’1,5 %, uno 0,2 % in più rispetto ai calcoli di inizio anno. La Germania, locomotiva economica d’Europa, avrà invece un aumento dell’1,6 % quest’anno, molto di più rispetto alle previsioni iniziali. Anche la Spagna si difende bene, con un rialzo del 2,5 % nel 2015, mentre l’anno prossimo il Pil iberico resterà sempre nei valori del 2 %, lo 0,2 in più rispetto a quanto precedentemente stimato.