Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano francese ‘Le Figaro’ in occasione della sua imminente visita ufficiale a Parigi. Si è parlato molto del terrorismo islamico ed in particolare della strage al museo tunisino, ma anche della situazione libica sempre in materia di Isis. Secondo il capo dello Stato bisogna «lanciare un patto di civiltà per contrastare le campagne di odio e di indottrinamento che si diffondono su Internet». Aggiunge inoltre che è arrivato il momento di lanciare «risposte immediate e collettive della Comunità internazionale». «Con la partecipazione al corteo di Tunisi – spiega Mattarella – l’Europa dimostra che è unita nel dolore e nella risposta a questi attacchi»; il massacro avvenuto al museo del Bardo è a detta del presidente «un segnale d’allarme grave ed è importante capirlo». «Questa non è né una guerra di religione, né una guerra tra civiltà diverse», sottolinea il capo dello Stato, che continua: «Numerose vittime erano musulmane e noi siamo tutti preoccupati. Come è successo a Parigi a gennaio, con quegli atti terroristici sanguinosi e brutali, si tratta di aggressioni contro la civiltà e la democrazia che richiedono una risposta immediata e collettiva della Comunità internazionale». Sulla situazione in Libia Mattarella ha lasciato intendere un possibile intervento dell’Italia. Secondo il presidente della Repubblica vi è «il rischio di trovarsi lo Stato islamico a un passo dall’Europa. Bisogna quindi appoggiare con convinzione la missione dell’Onu perché la sua difficile mediazione possa raggiungere il successo. E bisogna coinvolgere non solo l’Europa, ma anche tutti i paesi arabi vicini, per costruire in Libia un vero governo di unità nazionale. Una volta che queste basi sono state poste, allora sarà possibile aiutare questo paese».