Ci risiamo, quasi un mese fa gli sconti notturni tra governo di maggioranza e opposizioni, ieri ancora spaccature. Per il voto finale sulla riforma costituzionale alla Camera prima che passi al Senato cambia un po’ la situazione: questa volta solo il Movimento 5 Stelle rimarrà fuori dall’aula, mentre tutte le altre opposizioni saranno dentro, ovvero Forza Italia, Sel, Fratelli d’Italia, e Lega Nord, saranno in aula a votare contro il Ddl Boschi. La maggioranza di Renzi chiede soprattutto alla minoranza interna del Partito Democratico di evitare strappi questa volta. Il vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini, ai microfoni dei giornalisti ad attenderlo fuori da Montecitorio ha riferito: “La proposta che va in aula è il risultato di un lavoro che ha visto anche nel Pd un dibattito molto articolato. Mi aspetto che si confermi ciò che è stato fatto nei mesi scorsi, ovvero sostenere con impegno una riforma che è attesa da tanti anni nel paese”. Alcuni parlamentari del Partito Democratico hanno però già annunciato il loro “no” al disegno di legge targato Maria Elena Boschi, altri invece nonostante continuino ad essere critici alla fine non metteranno i bastoni tra le ruote al voto onorando così il richiamo del premier Matteo Renzi. Anche L’area riformista dell’ex segretario dem Pier Luigi Bersani e di Roberto Speranza voterà “sì”. Altri voti positivi e dunque in favore del ddl potrebbero addirittura arrivare anche dall’oppositore Forza Italia, nonostante la nuova linea dura lanciata nei giorni scorsi dal leader Silvio Berlusconi che nomina Renzi come unico artefice della rottura del Patto del Nazareno. E intanto il Movimento 5 Stelle ha definito il ritorno in aula delle opposizioni come un gesto “incoerente e vile”.