Assoluzione confermata per Silvio Berlusconi dalla Corte di Cassazione sul caso Ruby e dunque in via definitiva dopo quasi cinque anni di processo sull’ultimo grado di giudizio. L’ex premier era già stato assolto in appello, dopo la condanna in primo grado a sette anni di carcere. Quasi dieci ore di camera di consiglio per arrivare alla decisione di rigettare il ricorso della Procura di Milano contro la sentenza di assoluzione di secondo grado. Secondo il verdetto, Silvio Berlusconi viene assolto dal reato di prostituzione minorile perché il fatto non sussiste. Assolto dunque per quanto riguarda il reato per la minore età di Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori, ma anche per l’altro reato: concussione per costrizione. Quest’ultima è in riferimento alla telefonata dell’allora presidente del Consiglio ai pm dicendo che la El Mahroug fosse in realtà la nipote dell’ex Presidente dell’Egitto, Hosni Mubarak: il pg Eduardo Scardaccione, durante un passaggio della requisitoria ha definito tale episodio come “un film degno di Mel Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro”. Sempre sulla vicenda della telefonata Scardaccione tiene a spiegare sull’intervento del funzionario della questura Piero Ostuni, quando nel 2010 Karima fu fermata per un furto: “C’è stata una violenza irresistibile per ottenere il risultato indebito”, in quanto “la volontà di Ostuni è stata ibernata perché nel momento in cui riceve la richiesta di intervento da Berlusconi non capisce più nulla e fa ben 14 telefonate. C’è spazio per ritenere che la pressione fosse resistibile?”. Nonostante le richieste e le accuse Silvio Berlusconi viene assolto e i difensori del leader di Forza Italia si sono detti molto soddisfatti per il risultato ottenuto.