Fino a poco tempo fa sembrava un’operazione impossibile, ma adesso è un’ulteriore tappa nel campo degli interventi chirurgici: in Sudafrica è stato eseguito con successo il primo trapianto di pene della storia medica. La notizia è stata riportata da un comunicato della Stellenbosch University, che sul proprio sito ha annunciato la buona riuscita dell’operazione effettuata su un giovane di 21 anni, al quale era stato amputato il pene per via di alcune complicazioni dovute a una circoncisione e che, a quattro mesi di distanza dall’operazione, ha recuperato la piena funzionalità dell’organo: “C’è un gran bisogno di queste operazioni in Sudafrica, dove molti giovani perdono il pene ogni anno a causa delle complicazioni dovute alla circoncisione tradizionale” ha detto il dott. Andre Van Der Merwe, che ha guidato l’equipe effettuatrice dell’intervento. L’intervento è durato nove ore ed è stato compiuto l’11 dicembre scorso presso il Tygerberg Hospital di Città del Capo, utilizzando alcune tecniche mutuate dai trapianti facciali, fondamentali per il ricucimento dei vasi sanguigni e la riconnessione dei nervi più piccoli; l’amputazione era stata compiuta tre mesi prima dopo una circoncisione tradizionale, la quale ha purtroppo questo esito nefasto in almeno 250 casi all’anno in Sudafrica. In realtà, è la seconda volta che un intervento del genere ha successo, ma nel caso precedente, avvenuto in Cina, dopo due settimane i medici erano stati costretti a rimuovere l’organo trapiantato per via delle ripercussioni psicologiche sul paziente. Infatti, secondo il dott. Pierfrancesco Bassi, docente di urologia all’università Cattolica di Roma, non sempre questa operazione ha degli esiti positivi: “Il tessuto del pene non è molto adatto – ha spiegato – ho qualche dubbio perchè sono molto pochi i casi in cui il riattaccamento del pene ha avuto successo senza problemi di rigetto. Almeno, le patologie che portano all’amputazione del pene sono rarissime, così come gli episodi di mutilazione o automutilazione”.