Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti nell’ultimo grado di giudizio (la Corte di Cassazione) per non aver commesso in fatto riguardo l’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nella notte del primo novembre del 2007. Condannata invece a tre anni la Knox per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, che venne ai tempi accusato dalla stessa dell’omicidio, risultato poi estraneo ai fatti. La pena di tre anni risulta però già scontata sulla base dei quattro anni di carcere preventivo che hanno visto in detenzione la ragazza americana. In questo secondo giudizio (il primo risale a due anni fa) la Cassazione ha ribaltato tutto con un annullamento senza rinvio che non prevede ulteriori gradi di giudizio. A questo punto la parola fine scende sulla vicenda con la proclamazione dell’innocenza di Amanda Knox e Raffaele Sollecito con unico colpevole l’ivoriano Rudy Guede che fu condannato in via definitiva a 16 anni per il rito abbreviato. Giulia Bongiorno, legale di Raffaele Sollecito, ai microfoni dei media ha tenuto a sottolineare che la sentenza emessa non dà loro ragione ma “totalmente ragione” perché gli esiti potevano essere due, ovvero “annulliamo questa sentenza ma approfondiamo in altra sede, mentre invece l’annullamento è senza rinvio che tra tutti gli annullamenti è quello che dice che non bisogna più ipotizzare un coinvolgimento di Sollecito”. L’avvocato riferisce di aver sentito telefonicamente il suo assistito che aveva intuito di una sentenza positiva ma non fino al punto di essere stato giudicato innocente e senza rinvio alcuno. “Io ho sempre detto che se questo processo si studia darà ragione a Raffaele Sollecito” afferma la Bongiorno, “il nostro momento più difficile è stato quando abbiamo avuto la sentenza di annullamento della Cassazione perché non ci avevano mai riconosciuto la perizia”.