Polemiche ma soprattutto sdegno in tutto il Mondo il giorno dopo l’uccisione di Boris Nemcov, il leader dell’opposizione russa freddato ieri a pochi passi dal Cremlino. Secondo il Presidente Ucraino, Petro Oleksijovyč Porošenko, Nemcov è stato ucciso perché doveva presentare prove convincenti attraverso dossier, della partecipazione delle forze armate russe in Ucraine. Per cui il governo Putin, attacca Porošenko, è responsabile dell’omicidio del leader dell’opposizione russa. Da Kiev fanno sapere che la morte di Nemcov non può non essere legata al conflitto russo-ucraino, in quanto “il suo carisma e il suo impegno erano visti con inquietudine e preoccupazione da Mosca”. Gli uomini all’opposizione del presidente Putin, fanno sapere che Boris Nemcov, già vicepremier durante la presidenza Yeltsin, aveva organizzato per il giorno in cui è stato poi ucciso, una marcia di protesta contro la politica della Russia in Ucraina. E intanto proseguono le indagini e la polizia di Mosca ha trovato l’auto dalla quale è avvenuto l’omicidio. Sarebbero stati sparati quattro colpi di pistola poco dopo la mezzanotte sul ponte Bolshoi Moskorevsky, di fronte alla basilica di San Basilio. Boris Nemcov, a soli 55 anni, lascia una moglie e quattro figli. Il suo impegno politico lo ha portato alla morte, a causa di una guerra che invece di trovare la fine continua la sua corsa di scontri e violenze. Il luogo dell’assassinio dopo nemmeno due giorni è già diventato metà di pellegrinaggio. I funerali si svolgeranno il prossimo martedì 3 marzo. Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, ha promesso alla famiglia di Nemcov che farà di tutto per consegnare nelle mani della giustizia gli assassini dell’ex vicepremier.