La maggioranza del governo si è spaccata alla Camera, sul disegno di legge sulla prescrizione. Il problema sta nel fatto che ci sono divisioni che hanno portato allo stallo anche al Senato, sul tema corruzione. I dissidi giungono soprattutto da Alleanza popolare, ovvero Udc ed Ncd, ai quali non piace il nuovo testo di riforma della prescrizione che prevede l’allungamento della metà per quanto riguarda i termini per i reati di corruzione, per arrivare anche a 18 anni. Anche il Movimento 5 Stelle si è detto indignato: “I loro emendamenti sono stati tutti bocciati dal Partito Democratico che ha fatto vincere Forza Italia e Nuovo Centro Desta. L’allungamento è un passo in avanti, ma ci vogliono leggi più severe”, hanno detto i grillini. Secondo il Guardasigilli Andrea Orlando “l’esame del provvedimento è solo all’inizio, ma va salvaguardata una specificità dei termini di prescrizione per i reati di corruzione”, mentre la relatrice Amoddio ricorda “che la corruzione tra tutti i reati contro la Pubblica Amministrazione e’ quello piu’ difficile da scoprire perche’ si fonda su un patto tra corrotto e corruttore. Di qui la necessita’ di un tempo lungo per la prescrizione del reato. Mi pare in definitiva che la posizione di Area popolare sia completamente incomprensibile”.