Il prossimo 26 marzo uscirà nelle sale cinematografiche di tutta Italia “La terra dei santi”, film diretto dal regista calabrese Fernando Muraca ed interpretato da Valeria Solarino e, tra gli altri, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Lorenza Indovina e Daniela Marra. La pellicola, tratta dal romanzo “Il cielo a metà” di Monica Zapelli, tratta, dopo “Anime nere”, ancora il fenomeno della ndrangheta, questa volta da un punto di vista femminile: è la storia di Vittoria, un neomagistrato che si trasferisce dal Nord in Calabria per iniziare la sua carriera giuridica e combattere la ndrangheta. La sua vita si incrocierà con quelle di Assunta, costretta a sposare il cognato dopo aver perso il marito ndranghetista in un agguato, e Caterina, sorella di Assunta, anche lei sposata con un uomo d’onore latitante e propensa ad aiutare la sorella e i nipoti. Il film è prodotto dalla neonata casa di produzione Kinesis, composta da giovani con alle spalle esperienze nel campo cinematografico universitario, in collaborazione con Rai Cinema, che ha dato un importante contributo alla realizzazione. Il titolo è un ironico riferimento al passato greco – ortodosso della Calabria, un tempo sede di molti eremiti di fede bizantina e oggi terra di ndranghetisti. Intervistata dal “Tempo” a proposito del significato del film, la Solarino ha detto: “Il tema portante è il rapporto tra le donne e le mafie, che propone un punto di vista culturale e sociale molto interessante da sviluppare al cinema. Questo film lo fa in modo nuovo ed originale anteponendo un magistrato donna, il mio personaggio alle prese con la legge e il bisogno di porre ordine nella società, e le altre due donne che appartengono alla ndrangheta, ponendole anche di fronte alla realtà: cercare di salvare il salvabile, e cioè i figli di Assunta, in modo da spezzare la continuità della malavita”.