Tutto il mondo lo conosce come il boia, il tagliateste dell’Isis Jihadi John, ma il suo vero nome è Mohammed Emwazi, ventisettenne londinese anche se originario del Kuwait, che ha abbracciato l’estremismo islamico dopo un viaggio in Tanzania nel 2009. Da poco l’intelligence britannica ha diffuso la sua identità, che ha fatto scattare qualcosa nel boia, una sorta di pentimento, ma non nei confronti degli ostaggi uccisi e delle loro famiglie, di questo non si pente, la sue scuse sono per i suoi genitori, in quanto secondo il Corano chi disobbedisce alla famiglia è destinato a bruciare all’inferno. “Scusate famiglia per i problemi e le difficoltà causate dalla rivelazione della mia identità”, avrebbe riferito in un messaggio consegnato ad una terza persona e fatto recapitare alla sua famiglia. A rivelare tutti i particolari è il ‘Sunday Times’. Nessun rimorso o pentimento per le barbarie commesse nei confronti dei poveri ostaggi di turno. Mohammed ha cinque fratelli di cui quattro vivono con la madre in una località segreta della Gran Bretagna, sotto la protezione della polizia; il padre invece vive insieme alla sorella maggiore nel Kuwait. Secondo alcune fonti proprio il padre di Jihadi John avrebbe parlato ad un collega del figlio come di un “cane”, con la speranza che venisse ammazzato e inoltre di essere veramente disperato per la vergogna che ha causato a tutta la sua famiglia.
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