Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è volato in Egitto al forum economico di Sharm el Sheik per rinnovare l’impegno dell’Italia nel collaborare per risolvere la crisi libica. Parlando dal palco ha detto che secondo lui sulla Libia è ormai necessario il coinvolgimento internazionale. «Noi insieme – spiega Renzi – dobbiamo unire le nostre forze per poter coniugare la sfida. Non è una lotta contro le altre civiltà, ma si tratta di una lotta civile contro un piccolo gruppo di estremisti che non hanno niente a che vedere con la religione». «Io sono qui – tiene a precisare il premier – per rinnovare sia il mio impegno personale che quello del nostro paese nel collaborare con voi e tutti gli attori internazionali per poter uscire dalla crisi libica». «Talvolta dimentichiamo – riferisce il presidente ai giornalisti – che il mediterraneo non è una periferia ma il cuore dell’Europa e allora credo che sia importante che noi lavoriamo con tutti i paesi dell’area, e l’Egitto è il principale, il più importante, e lo è sia dal punto di vista numerico per la quantità di abitanti, sia per la storia, ma anche per il ruolo chiave che può avere in un processo di pace e di stabilizzazione. Con il presidente al-Sisi siamo al terzo incontro nel giro di sei mesi, lavoriamo insieme e la priorità per tutti è la lotta al terrorismo ed evitare anche che la Libia diventi un ulteriore elemento di preoccupazione; penso, spero e credo che questo nostro lavoro alla fine porterà dei frutti».
«Credo che non ci sia nessun dubbio sul fatto che occorre lottare con determinazione e decisione contro il terrorismo, e questa minaccia oggi è resa particolarmente evidente da ciò che è accaduto nelle ultime settimane: si pensi a come il popolo egiziano abbia dovuto piangere 21 copti cristiani uccisi dai terroristi in Libia e si pensi anche a tante altre piccole grandi vicende drammatiche che ci sono state».
«Mi pare di poter dire che ci sia una condivisione ampia, e più forte rispetto a qualche mese fa, sull’assoluta necessità di un intervento significativo e rilevante in Libia». «Bisogna intervenire in Libia – ha concluso il presidente del Consiglio – prima che le milizie dell’Isis occupino in maniera sistematica non soltanto piccoli e sporadici luoghi ma una parte della Libia».
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