Sull’Himalaya indiano e più precisamente nel villaggio chiamato Phyan, si è creato un problema molto grave: scarsità d’acqua. Per arrivare ad una soluzione, l’ingegnere Sonam Wangchuck ha studiato e progettato una sorta di mini-ghiacciaio artificiale finanziato grazie al sito di crowdfunding, Indiegogo, dove sono stati raccolti 125mila dollari. In pratica il blocco di ghiaccio a forma di piramide, chiamato ‘stupa’ in omaggio all’omonimo monumento buddista, sciogliendosi con l’arrivo di temperature calde fornirà l’acqua per l’irrigazione e sonni tranquilli alla popolazione locale. Il primo blocco piramidale sarà pronto entro i prossimo 14 giorni e a meno di cambi improvvisi dovrebbe essere completato nel deserto del Ladakh. Wangchuck ha già realizzato una prova su di un prototipo alto 6 metri che a quanto pare ha registrato qualche complicazione tanto da fare decidere di portare da 30 metri a 15 la costruzione della stupa: “Come prima volta – spiega l’ingegnere – è normale che ci siano delle complicazioni, ma volevamo mostrare come si realizza una stupa di ghiaccio e rendere verde un pezzo di deserto”. Il piano è quello di riuscire a realizzare almeno 80-90 piramidi di ghiaccio per un totale di un miliardo di litri d’acqua, quantità che dovrebbe bastare per irrigare 600 ettari di deserto. Il problema è che i 125mila dollari racconti non basteranno; ne serviranno come minimo altri 100mila. Non è da escludere una nuova richiesta di aiuto sempre sul sito di crowdfunding, Indiegogo.
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