Con la prescrizione e la volontà dell’Ordine dei medici, il cosiddetto “medico torturatore” dei fatti del G8 di Genova potrà tornare ad esercitare la professione ad ottobre. Ha avuto sei mesi di sospensione dalla professione il dottor Giacomo Toccafondi, incaricato di coordinare i servizi sanitari nella caserma di Bolzaneto durante gli scontri del G8 genovese del 2001. I molti manifestanti che furono chiusi nella stanze della caserma, trasformata per l’occasione in una prigione improvvisata, raccontarono di botte, sevizie e umiliazioni: uomini lasciati per ore in piedi, insulti, donne denudate davanti agli agenti e piercing strappati dal naso. Il dottor Toccafondi, accusato dai giudici di aver agito con particolare crudeltà nella caserma di Bolzaneto, durante il processo d’appello per le violenze compiute nel corso del G8 è stato “salvato” dalla prescrizione; contro di lui è rimasta solo la condanna al risarcimento delle persone che subirono violenze, oltre al licenziamento dall’Asl3 genovese dove lavorava come chirurgo all’ospedale di Pontedecimo. L’Ordine dei medici è stato clemente con Toccafondi: rischiava infatti la radiazione il “medico torturatore”, come lo avevano soprannominato i giovani rinchiusi nella caserma, ma se l’è cavata con sei mesi di sospensione. Il provvedimento scatterà lunedì e Toccafondi tornerà a lavorare il prossimo ottobre. Toccafondi, 61 anni e sposato con due figli, già medico nel carcere di Marassi e direttore sanitario dell’ospedale di Pontedecimo, ex ufficiale della Croce Rossa, ha sempre respinto ogni addebito; ha giurato di aver subìto minacce telefoniche e sotto casa gli hanno scritto sul muro “Bastardo fascista, ti ammazzeremo”: “Ma io mi sono sempre comportato bene. Ho cercato di curare i ragazzi che visitavo e posso affermare che in quei giorni abbiamo lavorato bene” ha sempre sostenuto.