L’ex terrorista dei Pac Cesare Battisti è stato arrestato dalla polizia brasiliana e successivamente liberato in appena sette ore. Tutto in una notte; il presidente del tribunale regionale federale ha accolto il ricorso del difensore di Battisti e ha disposto l’immediato rilascio dell’uomo, arrestato preventivamente due notti fa. Dieci giorni fa, un giudice federale aveva sostenuto che Battisti, condannato in Italia a quattro ergastoli per altrettanti omicidi commessi durante gli anni di piombo, avrebbe dovuto essere espulso dal Brasile poichè chiunque sia stato condannato in via definitiva in un altro Paese non può ottenere un visto di residenza permanente sul suolo brasiliano. Nella motivazione del giudice si legge che “la posizione di Battisti non può più essere decisa tramite un processo della Giustizia Federale, ma solo attraverso la volontà del Presidente della Repubblica o del supremo tribunale Federale”. A Battisti, inoltre, è stata applicata anche la garanzia dell’habeas corpus, concessa nei casi di detenzione ingiusta; l’ex Pac è uscito dall’edificio della Polizia Federale di San Paolo intorno alla mezzanotte tra giovedì e venerdì, accompagnato dal suo legale Igor Sant’Anna Tamasauskas e dal segretario dei diritti umani di San Paolo, Suplicy. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione ed è salito su un taxi alla volta della cittadina di Embu das Artes, a 30 chilometri da San Paolo, in cui risiede con la moglie e la figlia e dove era stato arrestato nel tardo pomeriggio di giovedì. E ieri mattina, intervistato dalla radio France Info, Nicolas Sarkozy ha voluto dire qualche parola in difesa di Battisti, che in Francia ha vissuto per molti anni scrivendo gialli di successo: “La questione dell’estradizione di Battisti riguarda anche la società italiana, che deve voltare pagina su quegli anni terribili” ha dichiarato.
I commenti sono chiusi.