La Siria si è resa disponibile alla possibilità di deporre le armi per un mese e mezzo nei confronti della città di Aleppo. Ad annunciarlo è l’inviato speciale Onu, Staffan De Mistura, che a seguito di una riunione indetta dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha assicurato l’impegno del regime di Damasco a sospendere qualunque tipo di bombardamento. Il diplomatico italo-svedese non vuole illudersi e asserisce che sarà una missione molto difficile, con prossimo passo da tracciare quello di portare sulla stessa posizione l’opposizione, ovvero di fermare il lancio dei missili o mortai, per almeno sei settimane. Tutto questo per De Mistura è solo un piccolo raggio di speranza ma ci tiene a rassicurare sul dovere di proteggere i civili finché c’è la speranza di poter arrivare a un accordo tra le forze politiche. Staffan De Mistura, era stato nominato come inviato speciale per la Siria del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, lo scorso luglio. L’11 febbraio l’incontro con il presidente siriano Bashar a Damasco. De Mistura riferendosi ad Assad, lo vede come la soluzione del problema, nel senso che per lui Bashar al-Assad, Presidente della Siria è “parte di quella soluzione politica da attuare in Siria per porre fine alla violenza”. Il capo dello Stato siriano non sarebbe più quel muro da combattere ed abbattere, secondo l’inviato delle Nazioni Unite, anzi lui, Assad che terminerà il suo mandato di presidente tra sei anni, nel 2021, va chiamato ad intervenire perché interrompa le uccisione locali. “Ogni volta che cerchiamo di raggiungere un cessate il fuoco vediamo un’accelerazione degli scontri. Temo che sia proprio questo il caso”, ha concluso Staffan De Mistura.